31 August 2023
La gestione adeguata dei rifiuti sanitari, provenienti da ospedali o strutture sanitarie, è una questione di grande importanza per la salute pubblica e l'ambiente, in quanto è fondamentale per evitare la diffusione di infezioni e per proteggere la comunità da potenziali rischi.
In questo articolo spiegheremo le modalità per una corretta gestione dei rifiuti sanitari e la tecnologia Newster per il loro trattamento e sterilizzazione.
Il D. Lgs 219/2000 ha definito le tipologie di rifiuti sanitari in base al grado di pericolosità e al rischio infettivo, ecco come vengono classificati:
I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo richiedono una gestione particolarmente scrupolosa e attenta per garantire la sicurezza di coloro che si occupano della loro manipolazione e smaltimento, nonché per prevenire la diffusione di infezioni. Innanzitutto, è fondamentale indossare l'attrezzatura di protezione individuale (PPE) adeguata, che include guanti, divisa, occhiali o maschera protettiva e scarpe antinfortunistiche.
I rifiuti devono essere smaltiti in appositi contenitori a seconda della loro natura:
È importante riempire i contenitori fino a tre quarti del loro volume per evitare che il contenuto fuoriesca durante il trasporto e lo smaltimento.
Dopo aver depositato i rifiuti nei contenitori appropriati è necessario richiudere accuratamente il sacco senza schiacciare il contenuto.
Un passo essenziale è l'etichettatura del contenitore. È necessario scrivere chiaramente sull'etichetta il tipo di rifiuto, il reparto e l'ente di provenienza, la data di smaltimento e l'eventuale presenza di Halibox (nel caso dei contenitori rigidi per rifiuti taglienti). Questa etichettatura dettagliata aiuta a tenere traccia del rifiuto e facilita la gestione appropriata durante le fasi successive del processo.
Infine, i rifiuti a rischio infettivo vengono trasportati con un carrello dedicato nel locale adibito, dove devono essere gestiti entro le 24 ore dalla loro produzione. Questa tempistica restrittiva è necessaria per evitare potenziali rischi di contaminazione.
Anche in questo caso, è fondamentale indossare gli adeguati PPE, come guanti, tuta o divisa, occhiali o maschera protettiva e scarpe antinfortunistiche.
Un passo cruciale consiste nel richiudere ermeticamente le taniche e i contenitori di plastica che contengono i rifiuti. Questa operazione evita fuoriuscite accidentali di sostanze pericolose durante il trasporto e lo stoccaggio. Inoltre, è fondamentale tenere i rifiuti separati in base alla loro natura e al tipo di sostanze contenute.
Una volta chiusi in modo appropriato e mantenuti separati, i contenitori devono essere depositati in un locale apposito. Questo ambiente è dedicato esclusivamente alla conservazione dei rifiuti pericolosi e dev’essere dotato di un carrello specifico per il trasporto dei contenitori.
Infine, l'ultima fase di gestione prevede il ritiro dei rifiuti pericolosi da parte di una ditta autorizzata per lo smaltimento, questo per garantire che i rifiuti siano trattati in modo sicuro ed ecologico, evitando potenziali danni all'ambiente e alla salute umana.
La procedura inizia con l'uso obbligatorio dei guanti per evitare il contatto diretto con i rifiuti. È fondamentale impiegare sacchetti dedicati, il cui colore è normato dal regolamento comunale del luogo di appartenenza della struttura sanitaria.
Infine, il ritiro finale deve essere effettuato dal personale dell'impresa di pulizia della struttura.
La gestione di questi rifiuti richiede particolari modalità di gestione, a seconda della tipologia di rifiuto.
Per i farmaci di scarto, è necessario etichettare il contenitore con la dicitura "Farmaci scaduti" e allegare una dichiarazione di assenza di farmaci stupefacenti, per i quali è prevista un'altra procedura. Entrambi i casi richiedono di consegnare i rifiuti al servizio di farmacia dell'ospedale.
Per gli organi e le parti anatomiche non riconoscibili bisogna seguire la procedura dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo.
Per i farmaci chemioterapici antiblastici è essenziale indossare i dispositivi di protezione individuali (PPE). Essi vanno eliminati in appositi contenitori con la dicitura "rifiuti sanitari pericolosi medicinali citotossici e citostatici", riempiti per 3/4, chiusi ermeticamente, etichettati e depositati tramite carrello specifico nel locale adibito del reparto.
In tutti questi casi, è fondamentale dotarsi di guanti monouso durante tutte le fasi di trattamento dei rifiuti.
La sterilizzazione dei rifiuti sanitari pericolosi all'interno delle strutture sanitarie è una pratica consentita senza necessità di autorizzazione esterna.
Tuttavia, ciò non implica una gestione meno rigorosa o un minor controllo sulle operazioni di sterilizzazione da parte delle strutture. La normativa stabilisce precise condizioni che le strutture sanitarie devono rispettare se dotate di impianti di sterilizzazione, queste includono:
In questo contesto noi di Newster svolgiamo un ruolo essenziale, in quanto forniamo impianti per il trattamento e la sterilizzazione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo per ospedali e strutture sanitarie.
I nostri macchinari all'avanguardia sono progettati con un sistema innovativo basato su frizione e sterilizzazione.
Durante il processo i rifiuti subiscono un rigido protocollo di sterilizzazione che assicura l'abbattimento dei microrganismi e batteri. Al termine del ciclo di trattamento, i rifiuti vengono trasformati in rifiuti indifferenziati urbani e sono pronti per essere smaltiti in modo sicuro e conforme alle normative vigenti.
Questo approccio ecologico rappresenta una soluzione efficace per ridurre il rischio di contaminazione, proteggere la salute pubblica e diminuire drasticamente l’impatto dei rifiuti sanitari.
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Newster System S.r.l.
Via Pascoli, 26/28
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